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Città Metropolitana di Milano e la mobilità intelligente

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Città Metropolitana di Milano e la mobilità intelligente

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IoT e videocamere per il monitoraggio
Entro due anni il Progetto Sicurezza Milano Metropolitana vedrà l’installazione di 310 dispositivi IoT (Internet of Things) su tutto il suo territorio. Una parte di questi dispositivi servirà al rilevamento degli eccessi di velocità, mentre gli altri saranno suddivisi tra sistemi di controllo dei passaggi pedonali, monitoraggio delle piazzole di sosta e sistemi radar di analisi del traffico veicolare. Sul sito del progetto è possibile consultare la mappa aggiornata con i punti di rilevamento che vengono mano a mano installati.
Safety21 è l’azienda concessionaria che è stata incaricata di realizzare l’iniziativa che colloca Città Metropolitana di Milano ai primi posti tra le città che dispongono di una dotazione di sicurezza e presidio del territorio così estesa ed evoluta a livello mondiale. In futuro altri fra i 350 Comuni italiani con cui Safety21 collabora potrebbero seguirne l’esempio, visto che l’upgrade di servizi aggiuntivi è facilmente integrabile per quegli enti pubblici che utilizzano già Titan, la piattaforma software in cloud modulare di Safety21. Per sviluppare uno dei moduli che attualmente sono già operativi nel progetto milanese, la società si è avvalsa della competenza di Beta 80 Group, system integrator italiano che opera al fianco delle imprese attraverso le sue tre business unit: ICT Services & Solutions, Supply Chain & Warehouse Management, Emergency & Crisis Management. «Il modulo – spiega Gianluca Longo, Founder e CEO di Safety21 – si declina in alcune soluzioni che permettono, attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale a bordo di telecamere IP, il collegamento con la nostra piattaforma e il cloud Azure di Microsoft».
Concretamente, questo si traduce per esempio nella videosorveglianza dei passaggi pedonali e delle piazzole di sosta per evitare, in questo caso, l’abbandono di oggetti o di rifiuti. «Serve non solo come deterrente, ma proprio come strumento di sanzionamento» continua il CEO, poiché «la telecamera si accorge, grazie al modulo dotato di intelligenza artificiale, che un veicolo sosta per un periodo ritenuto non standard e registra dei movimenti che possono presupporre l’abbandono di un oggetto». Da qui viene generato un allarme che è collegato alla piattaforma cloud e che consente il “ritaglio” di una clip che fotografa l’evidenza della violazione.
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